Parlavo qualche giorno fa con una commessa di libreria, che esprimeva sentimenti di gioia per l’arrivo della primavera, stagione che ci porta ad uscire dalle nostre abitazioni in cui ci siamo rintanati, ma anche e soprattutto a uscire dalle nostre chiusure personali.
Sicuramente ritorna la vita con la sua pienezza, con le sue speranze (ma anche con le sue delusioni).
La mia replica non voleva certo smentire questo stato d’animo, questa sensazione di rinascita. Semplicemente ricordavo, in aggiunta, come la primavera fosse una stagione tumultuosa, sia dal punto di vista “meteorologico” che di quello dei sentimenti.
In ogni caso la primavera ci coinvolge, vorrei dire ci travolge, con l’esplosione di ogni forma di vita, ma ci ricorda anche che tutto, per noi uomini, ha un suo prezzo, quello della fatica di essere coadiutori del suo pieno compimento.
Con questo spirito vi ripropongo alcune mie poesie che vogliono unirsi al coro dei “festeggiamenti” per questa stagione dell’anno.
Le poesie sono quattro: la prima è tratta dal mio primo libro “Diario (d’amore, di lotta e…)”, Phasar Edizioni 2012, la seconda e la terza dal secondo libro “Eppure la vita”, Phasar Edizioni 2016, mentre l’ultima poesia fa parte della raccolta “Immenso e quotidiano”, Phasar Edizioni 2022.
E d’improvviso
E d’improvviso
vento azzurro per la città.
La mattina di luce
tutto è trasparente.
Come leggero il respiro del tuo corpo:
primavera che ritorna
col tuo riso adolescente.
Annuncio di primavera
Dammi tu la pace,
aurora dalle mani di rosa .
Questo vento che scuote la notte,
urla tra le canne selvagge,
tintinna ai vetri,
toglie i veli alla luna,
non dà tregua, sorprende, ancora illude.
Di nuovo è l’ora di misteriosi presagi:
tra le stoppie
il richiamo del fagiano notturno
annuncia primavera.
Primavera
Non aver paura
di guardare allo specchio
la ruga dell’ultimo inverno.
In compenso, fioriscono parole,
gorgogliano versi,
come acque di limpido torrente,
come petali che già tremano
all’impeto del vento.
Amore a primavera.
Bolle di sapone
iridescenti.
Ci sono cose così fragili, così leggere,
che neppure sopportano
il peso di un nome.
Ma perché negare
alle farfalle dalle ali blù
la gioia per la primavera che viene?