Sempre capricciosa, incerta, apportatrice di tempeste, ma è di nuovo primavera. Una stagione che ci invita ad uscire sia fisicamente, approfittando dei momenti di sole e di temperature più gradevoli, sia come stato d’animo, più disposto ad aprirsi agli altri.
Ma, dicevamo, è anche un periodo di tempeste. Famose sono quelle “ormonali”, che sconvolgono il nostro fisico e non solo. Ma queste non sono solo “prerogative” della gioventù, in cui la maggiore produzione di ormoni fa da preludio allo sviluppo sessuale, ma “colpiscono” anche le donne e gli uomini in età adulta, risvegliando tutti i loro sensi.
Non è, quindi, una stagione facile la primavera, ma sicuramente ci stimola ad aprire le nostre porte e ad affrontare la vita a viso aperto, con le sue gioie e le sue difficoltà!
Anche quest’anno –per sottolineare questi aspetti- vi ripresento due mie poesie dedicate alla nuova stagione, pubblicate lo scorso anno sul sito, ma non contenute nei miei due libri già stampati.
Primavera
I
Non aver paura
di guardare allo specchio
la ruga dell’ultimo inverno.
In compenso, fioriscono parole,
gorgogliano versi,
come acque di limpido torrente,
come petali che già tremano
all’impeto del vento.
II
Bolle di sapone
iridescenti.
Ci sono cose così fragili
che neppure sopportano
il peso di un nome.
Ma perché negare
alle farfalle dalle ali blù
la gioia per la primavera che viene?