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E’ la sintesi che mi sono permesso di fare per presentare questa poetessa.

Da subito ci si sente in particolare sintonia, anche con la sua scrittura  particolarmente “straripante” ma, nello stesso tempo, ricca di preziosi particolari.

Questa presentazione, all’opposto, vuole essere deliberatamente scarna, proprio per lasciare spazio, oltre che alla sua biografia, alla letture di due sue poesie, belle ed importanti perché molto indicative del suo stile.

A conferma di questa premessa, per quanto riguarda la prima poesia, esprimo –molto sinteticamente- un mio parere: “Bello mondo” è una

 

Mariangela Gualtieri

E’nata a Cesena, in Romagna. Si è laureata in architettura all’IUAV di Venezia. Nel 1983 ha fondato, insieme al regista Cesare Ronconi, il Teatro Valdoca, di cui è drammaturga. Fin dall’inizio ha curato la consegna orale della poesia, dedicando piena attenzione all’apparato di amplificazione della voce e al sodalizio fra verso poetico e musica dal vivo.

 

“moderna, appassionata e bellissima” trasposizione del “Cantico delle creature”, di “francescana” memoria.

Ma –dopo il testo- riporto le più lunghe valutazioni, in parte critiche, di Biagio Carrubba.

Le critiche non le condivido, ma lascio a voi lettori il compito di darne un vostro personale giudizio.

 

 

 

Bello mondo (1)
In quest’ora della sera
da questo punto del mondo

Ringraziare desidero il divino
labirinto delle cause e degli effetti
per la diversità delle creature
che compongono questo universo singolare
ringraziare desidero
per l’amore, che ti fa vedere gli altri
come li vede la divinità
per il pane e il sale
per il mistero della rosa
che prodiga colore e non lo vede
per l’arte dell’amicizia
per l’ultima giornata di Socrate
per il linguaggio, che può simulare la sapienza
io ringraziare desidero
per il coraggio e la felicità degli altri
per la patria sentita nei gelsomini

e per lo splendore del fuoco
che nessun umano può guardare
senza uno stupore antico

e per il mare
che è il più vicino e il più dolce
fra tutti gli Dèi
ringraziare desidero
perché sono tornate le lucciole
e per noi
per quando siamo ardenti e leggeri
per quando siamo allegri e grati
per la bellezza delle parole
natura astratta di Dio
per la scrittura e la lettura
che ci fanno esplorare noi stessi e il mondo

per la quiete della casa
per i bambini che sono
nostre divinità domestiche
per l’anima, perché se scende dal suo gradino
la terra muore
per il fatto di avere una sorella
ringraziare desidero per tutti quelli
che sono piccoli, limpidi e liberi
per l’antica arte del teatro, quando
ancora raduna i vivi e li nutre

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per l’intelligenza d’amore
per il vino e il suo colore
per l’ozio con la sua attesa di niente
per la bellezza tanto antica e tanto nuova

io ringraziare desidero per le facce del mondo
che sono varie e molte sono adorabili
per quando la notte
si dorme abbracciati
per quando siamo attenti e innamorati
per l’attenzione
che è la preghiera spontanea dell’anima
per tutte le biblioteche del mondo
per quello stare bene fra gli altri che leggono
per i nostri maestri immensi
per chi nei secoli ha ragionato in noi

per il bene dell’amicizia
quando si dicono cose stupide e care
per tutti i baci d’amore
per l’amore che rende impavidi
per la contentezza, l’entusiasmo, l’ebbrezza
per i morti nostri
che fanno della morte un luogo abitato.

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Ringraziare desidero
perché su questa terra esiste la musica
per la mano destra e la mano sinistra
e il loro intimo accordo
per chi è indifferente alla notorietà
per i cani, per i gatti
esseri fraterni carichi di mistero
per i fiori
e la segreta vittoria che celebrano
per il silenzio e i suoi molti doni
per il silenzio che forse è la lezione più grande
per il sole, nostro antenato.

Io ringraziare desidero
per Borges
per Whitman e Francesco d’Assisi
per Hopkins, per Herbert
perché scrissero già questa poesia,
per il fatto che questa poesia è inesauribile
e non arriverà mai all’ultimo verso
e cambia secondo gli uomini.
Ringraziare desidero
per i minuti che precedono il sonno,
per gli intimi doni che non enumero
per il sonno e la morte
quei due tesori occulti.

E infine ringraziare desidero
per la gran potenza d’antico amor
per l’amor che se move il sole e l’altre stelle.
E muove tutto in noi.

 

 

Commento di Biagio Carrubba

 “Bello mondo” è una poesia d’amore che esprime tutta l’anima e i desideri della poetessa Mariangela Gualtieri. E’ un lungo componimento poetico, anzi lunghissimo, che rischia di diventare quasi una filastrocca. Infatti è composto da 94 versi liberi.

La poesia esprime tutto il ringraziamento per ciò che la poetessa sente di ricevere dalla vita e per tutto ciò che c’è di bello e di buono nella vita. Il tono e l’aura della poesia si rifanno, sicuramente, al “Cantico di frate Sole” di San Francesco che è citato nella poesia. Questa poesia insieme ad Euridice completano l’iter poetico della poetessa sul tema dell’amore che era iniziato già con il libro “Fuoco centrale”.

Addirittura il finale di Bello mondo riprende e riscrive alcuni versi che aveva scritto 20 prima, nella poesia: “Se la parola amore è”. Questa coincidenza di versi esprime, ovviamente, tutta la coesione e la coerenza che la poetessa mostra verso l’amore. Molti libri della poetessa, oltre alle poesie d’amore, mostrano, però, anche un profluvio di parole che molte volte stancano il lettore. Anch’io ho provato, a volte, un senso di fastidio e di noia nel leggere molte poesie che non sono quelle d’amore. Le poesie della poetessa, molte volte, mostrano un effluvio di versi stucchevoli e noiosi che ridonda e fa traboccare le poesie in componimenti poetici fluidi, ma prolissi.

Comunque sia, questi limiti non condizionano e non influiscono sul giudizio positivo dell’attività poetica della poetessa. Infatti reputo che le poesie d’amore di Mariangela Gualtieri, insieme alle poesie d’amore di Donatella Bisutti, siano le più belle poesie d’amore che sono state scritte negli ultimi 30 anni in Italia; dunque sono degne di essere prese in considerazione, studiate e analizzate… Comunico, infine, che la poetessa nelle “note” ci informa che “Bello mondo” è stato composto per il XLI Festival di Sant’Arcangelo e recitato ogni sera dalla torre in cima al paese…

 

 

 

Senza alcun commento, invece, riportiamo la seguente poesia che non può essere etichettata, semplicisticamente, come “d’amore”, perché apre uno “squarcio” sul senso della vita, indicandone una continuità oltre questa nostra fisicità di esseri “umani e terreni”.

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Sii dolce con me (2)
Sii dolce con me. Sii gentile.
È breve il tempo che resta. Poi
saremo scie luminosissime.
E quanta nostalgia avremo
dell’umano. Come ora ne
abbiamo dell’intimità.
Ma non avremo le mani. Non potremo
fare carezze con le mani.
E nemmeno guance da sfiorare
leggere

Una nostalgia d’imperfetto
ci gonfierà i fotoni lucenti.
Sii dolce con me.
Maneggiami con cura.
Abbi la cautela dei cristalli
con me e anche con te.
Quello che siamo
è prezioso più dell’opera blindata nei sotterranei
e affettivo e fragile. La vita ha bisogno
di un corpo per essere e tu sii dolce
con ogni corpo. Tocca leggermente
leggermente poggia il tuo piede
e abbi cura
di ogni meccanismo di volo
di ogni guizzo e volteggio
e maturazione e radice
e scorrere d’acqua e scatto
e becchettio e schiudersi o
svanire di foglie
fino al fenomeno della fioritura,
fino al pezzo di carne sulla tavola
che è corpo mangiabile
per il tuo mio ardore d’essere qui.
Ringraziamo. Ogni tanto.
Sia placido questo nostro esserci –
questo essere corpi scelti
per l’incastro dei compagni
d’amore.

 

 

 

  • Bello Mondo, Mariangela Gualtieri, da “LE GIOVANI PAROLE” (2015), Einaudi editore.
  • Sii dolce con me, Mariangela Gualtieri, da “BESTIA DI GIOIA” (2010), Einaudi editore.

 

 

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