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Carissimo Antonio,
la Uiltucs anche per me, semplice Rsa, ha rappresentato e rappresenta il luogo dove più direttamente e con immediatezza ho potuto realizzare il desiderio di impegnarmi socialmente.
Anch’io, come te, ho vissuto il 68 e condiviso le lotte del cosiddetto “autunno caldo (1969)”, che segnarono appunto, la saldatura tra i movimenti giovanili e il movimento operaio, al di fuori e al di sopra delle tradizionali posizioni dei partiti di sinistra, tant’è che i vertici del Partito Comunista ai massimi livelli non condivisero quanto stava avvenendo.
Purtroppo il bilancio su cosa sia rimasto di quegli anni è a dir poco nefasto . A mio modestissimo avviso, dovremmo essere un tantino meno conformisti, riuscendo finalmente a distinguere gli aspetti positivi, preservandoli, e avviando nel contempo una severa critica verso gli aspetti negativi.
Oggi il sindacato, giustamente responsabile ,di fronte ad una crisi che sembra non avere mai termine, è obbiettivamente schierato sulla difensiva, in quegli anni fu elemento trainante ed indispensabile per la conquista di diritti economici e sociali qualificanti.
Tutto ciò fu utile al Paese, anche sul piano della sua tenuta democratica contro tutti i terrorismi , ma questo molto spesso non viene mai citato, Giorgio Benvenuto fu tra i protagonisti indiscussi di quella esaltante stagione.
Sacrifici, ecco il termine che sibillinamente oggi esiste ma che nessuno deve parlarne. Parlarne invece non è solo utile ma necessario soprattutto quando è il Governo a negare alle parti sociali ogni forma di interlocuzione, minando alle fondamenta il ruolo appunto di sostanziale garante della democrazia svolto dal sindacato nel nostro paese. La tua testimonianza, Antonio, mai come in questi momenti , servirà da stimolo perché c’è tanta strada ancora da percorrere tutti insieme: ne vale la pena.
Eugenio Lucente -RSA Consorzio Agrario Provinciale di Caserta

Commento a ” Militare nella UIL”

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