Sempre capricciosa, incerta, apportatrice di tempeste, ma è di nuovo primavera. Una stagione che ci invita ad uscire sia fisicamente, approfittando dei momenti di sole e di temperature più gradevoli, sia come stato d’animo, più disposto ad aprirsi agli altri.
Ma, dicevamo, è anche un periodo di tempeste. Famose sono quelle “ormonali”, che sconvolgono il nostro fisico e non solo. Ma queste non sono solo “prerogative” della gioventù, in cui la maggiore produzione di ormoni fa da preludio allo sviluppo sessuale, ma “colpiscono” anche le donne e gli uomini in età adulta, risvegliando tutti i loro sensi.
Non è, quindi, una stagione facile la primavera, ma sicuramente ci stimola ad aprire le nostre porte e ad affrontare la vita a viso aperto, con le sue gioie e le sue difficoltà!
Non a caso per le grandi religioni, ma in questo caso parliamo per quella cattolica, la primavera rappresenta la “cornice ambientale” entro cui si colloca il dramma della morte e resurrezione del “Figlio dell’uomo”, Cristo.
La vita non è mai facile, ma abbiamo fiducia nel fatto che vale la pena “viverla”.
Anche quest’anno –per sottolineare questi aspetti- vi ripresento tre mie poesie dedicate alla nuova stagione, già pubblicate nei miei libri o sul sito.
Annuncio di primavera
Dammi tu la pace,
aurora dalle mani di rosa.
Questo vento che scuote la notte,
urla tra le canne selvagge,
tintinna ai vetri,
toglie i veli alla luna,
non dà tregua, sorprende, ancora illude.
Di nuovo è l’ora di misteriosi presagi:
tra le stoppie
il richiamo del fagiano notturno
annuncia primavera.
Primavera
I
Non aver paura
di guardare allo specchio
la ruga dell’ultimo inverno.
In compenso, fioriscono parole,
gorgogliano versi,
come acque di limpido torrente,
come petali che già tremano
II
Bolle di sapone
iridescenti.
Ci sono cose così fragili
che neppure sopportano
il peso di un nome.
Ma perché negare
alle farfalle dalle ali blù
la gioia per la primavera che viene?