Print Friendly, PDF & Email

Alla fine lo spettacolo è stato realizzato. Il punto di partenza è stato Roberto Maestrelli (segretario della Uiltucs di Brescia), che ha avuto l’intuizione che il “piccolo libro” Diario (d’amore , di lotta e..) poteva trovare in Laura Denti (nostra delegata della Coop a Cremona) il giusto “materiale umano”, che ha consentito ad una “scintilla” di trasformarsi in un incendio.
Laura ha trascinato con sé una parte molto sensibile della società artistica della città lombarda. Il lavoro è stato duro, lungo svariati mesi, diverse generazioni si sono confrontate con molti avvenimenti che oggi, a buon diritto, sono considerati “storici” (con il solo rammarico -per me- che questo significa che gli anni passano!): il ’68 e i decenni successivi, che hanno segnato sia il nostro che molti altri paesi occidentali. Il tutto filtrato attraverso una persona, una tra le tante che ha vissuto in prima persona quelle vicende, ma anche un sindacalista che ha sempre considerato il suo impegno non un semplice mestiere, ma una scelta di vita.

Quali sono gli elementi più importanti in tutto questo.

Da una parte consentire a tutti di avvicinarsi alla poesia, proprio oggi quando sembra che non ci siano alternative alla violenza, alla sopraffazione, alle disuguaglianze sociali e che conti solo il possesso o il “capitale” e non i rapporti umani.
Per fortuna personaggi molto più autorevoli –come Francesco- sono alla ribalta della scena del mondo per incoraggiare tutti a stringere rapporti di solidarietà e di rispetto reciproco e per ricordarci continuamente che il male non avrà l’ultima parola.
Dall’altra, dallo spettacolo è venuto fuori un altro bellissimo messaggio: le artiste e gli artisti che hanno permesso la realizzazione dell’evento appartengono a diverse generazioni, fino alle ultime (a livello di liceo). Tutte hanno colto e contribuito a realizzare sulla scena, con un coinvolgimento molto personale, quanto si voleva trasmettere: che la vita, cioè, vale la pena di essere vissuta pienamente e lo si può fare solo se c’è amore, che realizza pienamente gli uomini, e se c’è anche impegno e lotta per abbattere tutti gli ostacoli che si frappongono ad una vita, anche sociale, degna di essere vissuta.
Tutto questo significa anche che tutte le nuove tecnologie, che abbattono le distanze e permettono una più intensa comunicazione, non debbono essere banalizzate o peggio. Facebook non può essere semplicemente un “luogo virtuale”, in cui far chiacchiere da bar o, peggio, favorire scambi di violenza verbale tra le persone. Le nuove tecnologie devono essere al servizio della crescita di tutti.
Intanto per lo spettacolo vi rimando al giudizio dei giornalisti di “La Provincia” di Cremona e del sito del Comune, che ringraziamo per il suo patrocinio e per l’averci messo a disposizione il Teatro Filodrammatici, molto bello e proprio nel centro storico.
Qui colgo anche l’occasione per ringraziare ancora una volta tutti coloro che sono stati i protagonisti e che hanno contribuito splendidamente a tutto quello che è andato in scena e i cui nomi campeggiano nell’affascinante locandina, che potete anche continuare a scaricare dal nostro sito.
Molte, infine, saranno le iniziative per far conoscere lo spettacolo anche a chi non ha potuto esserci: tra queste voglio ricordare che è in cantiere –tra gli altri- un progetto di riversare su dvd la registrazione dello spettacolo e di farne una larga diffusione, ad un prezzo assolutamente accessibile.
Ma di tutte le iniziative sarete informati tempestivamente, a partire da questo sito.

Share This: