Print Friendly, PDF & Email

di Antonio Vargiu

 

E’ questo il solo forte messaggio che vale la pena di diffondere in questo momento in cui la nostra vita è travolta dall’emergenza provocata dal Covid -19 e in cui anche il rifiorire della primavera rischia di lasciarci freddi ed indifferenti.

Care amiche, cari amici, non siamo ingenui e non pensiamo che le cose si aggiustino da sole e che tutto tornerà come prima o che le bufere passino senza lasciare cicatrici. C’è la vita e c’è la morte, a noi connaturate, anche se spesso tendiamo a dimenticare la fragilità, per così dire “strutturale”, della nostra vita.

Il genere umano non finirà mai di imparare ad avere un rapporto equilibrato e non violento con la natura nella quale siamo immersi. Ma è nella nostra possibilità e capacità continuare a dare un  senso, che non sappia di superbia, all’espressione “homo sapiens”.

Fatte queste considerazioni iniziali, come incoraggiamento per questa fase che viviamo vi ripropongo la poesia che dà il titolo alla mia ultima raccolta di versi, Eppure la vita.

Dopo una iniziale “meraviglia” per la “singolarità” della Terra rispetto alla parte di cosmo che la circonda, si apre un confronto e un dialogo con Giacomo Leopardi, non solo un grande poeta, ma anche un profondo pensatore e filosofo, la cui vita e le cui opere sono state recentemente riproposte, con grande merito degli autori, in un film a lui dedicato (1).

Smentendo interpretazioni semplicistiche –tipo quelle usate anche in maniera strumentale in politica come quelle del Presidente della Campania De Luca- la poesia di riferimento è “La ginestra”, che è un inno alla vita umana.

Come scrivevo su questo sito (2) : “Certamente qui la natura è vista come matrigna…: la lava del Vesuvio distrugge quanto l’uomo ha costruito in centinaia di anni con una potenza alla quale l’uomo sembra non poter far fronte. Ma, se leggiamo la poesia fino in fondo, non emerge affatto un desiderio di “distruzione e di deserto”, ma, invece, un appello alla fraternità e alla solidarietà tra gli uomini.., i quali devono mettere in comune i propri sforzi e le proprie capacità, proprio perchè devono affrontare forze troppo superiori alla singola comunità”.

Oggi, di fronte all’attacco di questo virus apparso improvvisamente, stiamo esattamente nella stessa situazione.

Alla fine quello che dobbiamo coltivare è l’ideale di una umanità che impara a vivere insieme con la natura e a governarla senza violentarla: questo impegno  ci può ravvicinare tutti, credenti e non credenti, in un impegno da rinnovare sempre.

 

Eppure la vita (Madre Terra)

M’ha sempre molto incuriosito

che dalla prima, immane esplosione,

da milioni di galassie scagliate nel vuoto

in una corsa che mai sembra aver fine,

da soli che nascono e che muoiono,

in un angolo remoto,

in un piccolo sistema,

quasi d’incanto sia apparsa

una perla verde azzurra: la Terra.

 

Che mirabile frutto del caso:

ora arroventata dal sole,

ora circondata di ghiacci,

ora plasmata

dai fuochi di mille vulcani,

eppure la vita.

Forse a volte, Giacomo,

è anche natura matrigna;

ancora di più:

il tuo grido è anche la nostra domanda.

«Magnifiche sorti e progressive»?

Dove, tra tagliatori di teste

e uccisioni di bambini?

 

Ma la tua ginestra, Giacomo,

non ci unisce forse

in una laica fede

nella vita che non muore?

 

Lo stesso tuo cielo ancora contempliamo,

lo stesso fiume scintillante,

la stessa luna ancora ci guarda.

 

Eppure, in tutto questo mistero,

in questo ribollire di galassie,

in questa notte che ora è così dolce,

quello di più bello che ancora persiste

è l’uomo che conta le stelle.

 

  • Il film è uscito nel 2014 con il titolo “Il giovane favoloso”, regia di Mario Martone.
  • Antonio Vargiu, Sinistra “leopardiana”? No, sig.De Luca, così non va, Diario…, luglio-agosto 2015, nn.10/11.

Share This: