Questa poesia è dedicata a tutte le lavoratrici e i lavoratori che costituiscono la forza che muove il nostro paese e il cui valore è troppo spesso misconosciuto.
Canzonetta del lavoro sfruttato
(ma con una interruzione!)
di Antonio Vargiu
Un’ora qua, un’ora là,
che allegro girare,
di certo pulire
è la tua vocazione.
Se pochi sono i soldi,
lavora di più!
Forse, chissà…
ma a qualcuno farà bene!
Aumenta il tuo ritmo,
veloce la catena,
i pezzi pesanti
ti scuotono la schiena.
Forse, chissà…
ma a qualcuno farà bene!
Articolo diciotto,
diritti di persona?
L’azienda “fila” il giusto,
di te non ho bisogno!
Forse, chissà…
ma a qualcuno farà bene!
Non si fermano le presse,
rumore e frastuono,
non sente più l’orecchio?
Forse, chissà…
ma a qualcuno farà bene!
Lavoro a tempo pieno?
Sii più produttiva,
lavora di meno,
tuo figlio ti aspetta
(ma a notte inoltrata)!
Forse, chissà…
ma a qualcuno farà bene!
Fragile vecchietta,
stattene in corsia.
Le cure? Se posso,
ma poi…
Forse, chissà…
ma a qualcuno farà bene!
Ma, se suona la tromba,
se s’aprono i cieli,
se una voce…
“La pietra scartata…”
Ma, se noi,
se noi insieme…
se noi oggi…
su quella pietra
ricostruiremo la nostra casa!