Siamo oramai in pieno autunno, stagione che, come sa chi mi ha seguito e letto anche solo un poco dei miei versi, è tra le mie preferite. La natura, per così dire, cambia scenario, ma è ancora rigogliosa e splendida, nella sua variegata diversità di colori, e si prepara ad una sua grande trasformazione.
In questo periodo siamo anche invitati ad una riflessione e al ricordo dei nostri cari, che –fisicamente- ci hanno lasciati, ma che sentiamo, nel profondo, vicini a noi e con noi.
Per questo non c’è solo tristezza o malinconia nel ricordarli, ma anche la gioia di una comunione con loro.
In sintesi, ci sentiamo “parte di una qualche festa, anche se ignota”. Tutto questo spero possiate trovarlo, qui di seguito, nelle due poesie inedite che vi propongo in questo numero.
Novembre
E’ così leggera la terra a novembre
questo autunno che occhieggia d’azzurro,
tra gli alberi adesso così spogli,
che le voci di nuovo puoi sentire
di chi ormai ci ha lasciato.
Tornano e la voce è così chiara
come il respiro del vento sopra il lago.
Un altro pranzo, qui nell’osteria
Un altro pranzo, qui nell’osteria,
un certo clima, un’aria famigliare,
un altro giorno che l’autunno inghirlanda.
Questi riflessi d’oro – lo senti sulla pelle –
ancora tanto promettono; così
una sottile gioia ci pervade
di sentirci parte di una qualche festa,
anche se ignota.