Mercoledì 27 aprile Renzo Friolotto, dopo una lunga malattia, ma mantenendo sempre la sua lucidità, si è spento serenamente. Ora ha raggiunto quelle “terre e cieli nuovi” che anche noi conosceremo, confidando nella promessa di Cristo.
Non voglio spendere troppe o troppo retoriche parole, per un amico, un sacerdote conosciuto fin da quando ero ragazzo all’oratorio di Santa Maria Ausiliatrice a Roma, nel quartiere Appio-Tuscolano (a questo si riferisce la foto).
Solo alcuni accenni. L’ho ritrovato con sorpresa e con gioia a Torino, dopo la mia scelta sindacale, in veste di formatore dell’Asses, struttura della Uilm creata dall’allora segretario generale, Giorgio Benvenuto.
Prete operaio, ha vissuto con tutti gli altri la condizione difficile di lavorare nelle fabbriche Fiat di allora, perdendo l’udito da un orecchio. Sempre l’uomo della condivisione e che aiutava ad affrontare i problemi sdrammatizzandoli, ha operato, fino all’ultimo e fino a quando l’hanno retto le forze, come collaboratore della Uil piemontese, apportando sempre un grande contributo e lucidità intellettuale.
Qui lo vogliamo ricordare innanzitutto con un suo articolo sulla formazione sindacale comparso circa un anno fa su questo sito, scritto con parole semplici, ma con principi chiari ed innovativi, che chi opera nella nostra confederazione e nelle nostre federazioni farebbe bene a tener presenti e a concretizzare in un campo -come quello della formazione sindacale- che sembra, purtroppo, non più molto coltivato dal nostro gruppo dirigente.
A seguire una mia poesia, scritta dopo il suo ricovero in ospedale e che sono stato contento di avergliela fatta leggere e consegnata. Soprattutto sono contento del fatto che ha gradito questo mio pensiero.
Mi dispiace di non potergli dare il mio secondo libro, di cui gli avevo preannunciato l’uscita, ma gli ho parlato dell’autunno e della festa di cui sentiamo di far parte, anche se ancora ignota. La speranza è di approdare tutti , un giorno, in quel luogo di festa.