E’ questo il saluto che sentiamo di farti, dopo il colpo della notizia della brutale malattia che ti ha tolto all’affetto della tua famiglia e dei tuoi amici.
In positivo i ricordi di tanti momenti vissuti insieme e, per me, quello ultimo del difficile rinnovo del contratto nazionale Uneba, con giorni e notti passate anche in vicinanza di un Natale.
Che dire, anche al di là di una qualche nostra disputa sull’appartenenza a questa o quella associazione cattolica, ti dobbiamo dare atto che hai seguito l’insegnamento che “il discepolo di Cristo testimonia il vangelo nei luoghi dove vive e lavora”.
Nello stesso tempo mi piace ricordare il saluto che ti ha mandato Cristian Sesena: “Cristo è un Dio cui ci si avvicina senza orgoglio e al cospetto del quale ci si abbassa senza disperazione”.
Infine alcuni miei pochi versi
Fine maggio, ferita lancinante.
Fine maggio, ferita lancinante,
perché,
mentre tutto si colora ed è in rigoglio,
perché,
come alla fine di solenni processioni,
fiori recisi odorano di morte?
Cambieremo, per quanto doloroso,
impareremo l’attesa
di una parola, di un soffio di vita.
Roma, 19 maggio 2016 – La Fisascat Cisl piange la prematura scomparsa dell’amico Giovanni Pirulli alla fine di una breve malattia che lo aveva colpito negli ultimi tempi. Tutta la federazione partecipa commossa al ricordo di un grande uomo, contrattualista e sindacalista, fervente attivista del mondo cattolico, che ha dedicato la sua vita alla difesa dei più deboli.
In Fisascat dal ’96, ha ricoperto gli incarichi prima di funzionario, poi di segretario regionale della Fisascat Cisl Piemonte e di segretario generale aggiunto della Fisascat Cisl nazionale, con un trascorso da operaio metalmeccanico e da casellante per Autostrade per l’Italia e da sindacalista nella Filtat Cisl poi nella Fit Cisl. Nell’ultimo ventennio Giovanni Pirulli ha seguito con passione e professionalità le vertenze contrattuali nel turismo e nel settore dei servizi dei comparti socio-assistenziale e delle imprese di pulizia/multiservizi dove si è fortemente battuto per il riconoscimento dei diritti del lavoro, per contrastare il dumping sociale e le logiche del massimo ribasso nei cambi di appalto e per la tutela occupazionale dei lavoratori ex Lsu e degli appalti storici impiegati nei servizi di pulizia e decoro nelle scuole italiane.
La Fisascat non dimenticherà mai la tenacia e la forza di uomo di grande fede che ha combattuto con coraggio fino alla fine una malattia implacabile che non ha lasciato scampo.
Alla moglie Giovanna e ai figli Daniele, Elisabetta e Mattia la Fisascat esprime sentimenti di profondo cordoglio e vicinanza.