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alessandronicosia
Arricchiamo ulteriormente la nostra rubrica dedicata ai sindacalisti-poeti presentando Alex Nicosia, palermitano, generazione del ’70, che così traccia un suo breve “identikit”:
“Ho iniziato a scrivere all’età di dieci anni seguendo le orme di mio fratello, undici anni più grande di me. Una costante lettura, poi con il tempo ho affinato la mia scrittura.
Dal 1991 lavoro in una grossa catena di supermercati.
Il lavoro mi ha permesso di allargare i miei orizzonti, viaggiando in solitaria per mezza Europa.
Con l’arrivo di Patrizia, l’attuale mia moglie, ho avuto un black out poetico di circa 10 anni (dal 2001 fino al 2010). Dal 2010 in poi ho ripreso ed intensificato la mia scrittura.
Dal mio matrimonio ho avuto due figli Andrea e Manuel due bambini autistici diversamente speciali….la sofferenza mista a gioia mi trasporta spesso nel mondo degli invisibili degli emarginati….perche chi è diverso per questa società viene spesso ghettizzato ed emarginato.
Nei miei versi c’è tutto il mio mondo di sofferenza,d’amore,d’introspezione,di speranza”.
Per chi volesse una parte più ampia della sua produzione poetica, può andare sulla sua pagina Facebook.

 

Un viaggio nell’anima nella solitudine dell’essere

ALESSANDRO_NICOSIA
Lungo il mio cammino
Sofferenze speranze e aghi di pino,
Solchi profondi frattaglie di cuore
Ho rilasciato per strada
In quest’incerto tempo
Che con la luce del giorno
Pian piano si dirada,
Ho oltrepassato mondi confini
E nuovi sbocchi
Con il sorriso sulle labbra
E le lacrime agli occhi,
Ho transitato
 
Per un sogno
 
Per un miraggio
In questo mio lungo viaggio
Ho trascinato i miei piedi
 
Sui chiaroscuri dall’Aurora
Riflessivo e stanco
Ho respirato estasiato
 
L’umida bora.

28\12\2014

Questa poesia l’ho scritta circa un anno fa in occasione dei mondiali di calcio in Brasile per mettere a confronto lo sfarzo ed i miliardi di manifestazioni del genere con l’estremo degrado e miseria di tante baraccopoli.


ALESSANDRO_NICOSIA3

Ninô che dai calci ad un pallone
E vorresti diventare un campione
Per sfuggire dai topi e dal degrado
Nella terra del samba e del fado.
Ninô che rincorri un pallone
E sogni d’esser un campione
Corri con i tuoi amici
S’uno scosceso terreno
Gioioso,rabbioso,senza freno.
Ninô,Sei una triste beltà
S’una incomprensibile realtà
Fra tanta povertà e sgomento
Vivi fra la foresta fluviale
E tanto lussuoso cemento….
Vivi
Fra droga,prostituzione,e degrado
Nella terra del samba e del fado.
01/06/2014

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Ti espandi fra i miei taciti mondi M’estasiano i tuoi occhi profondi
il tempo Sconfino
Smaniosa è la mia anima
D’averti vicino.
Più preziosi i tuoi sorrisi
In questi assopiti istanti
Sono luccicanti diamanti,
M’implodono possenti nelle viscere
Con te ho capito
La ragione del mio esistere.
M’adagio leggero e sicuro
In questo incerto futuro,
E placo gli inverni e le paure
Quando i problemi
Falciano i sogni
Con una spietata scure.
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