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E’ questa la prima impressione leggendo le nuove disposizioni previste dall’ultima legge di bilancio in materia (legge n.145/2018), impressione peraltro confermata anche da una lettura più attenta.

Innanzitutto si parte dalla denominazione della materia: scompare la parola “lavoro” e si parla, in maniera anodina, di “percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”( e così la “purezza” della scuola è salva).

Ma ovviamente questo è il meno.

Diminuiscono nettamente le ore.  Si passa, per il monte ore minimo previsto, dalle 400 ore previste per gli istituti professionali e tecnici e dalle 200 ore previste per i licei, a 210 per gli istituti professionali, 150 per gli istituti tecnici e 90 per i licei.

Dimezzato lo stanziamento previsto.  Si passa, infatti, da 100 a 50 milioni di euro.

Un decreto attuativo con nuove indicazioni sui “percorsi”.  Entro due mesi il Ministero dell’Istruzione dovrà provvedere ad indicare “linee guida in merito ai percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”. Da queste linee guida, ovviamente, si capiranno meglio le intenzioni del governo, ma nel frattempo quello che è certo è appunto, come dicevamo, il dimezzamento dello stanziamento.

Ancora una volta viene a mancare il coinvolgimento delle parti sociali. Cgil Cisl Uil, pur critiche rispetto a come l’alternanza scuola sia stata attuata in alcune zone del paese, ritengono assolutamente necessario investire più risorse non solo finanziarie, ma anche umane, gestendo tutta la materia in collaborazione tra mondo della scuola ed organizzazioni imprenditoriali e sindacali, sia a livello nazionale che, soprattutto, sul territorio.

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