L’occasione, gradita, per tornare sull’argomento ci viene data da un articolo di Giuseppe Masera (1), apparso recentemente su “Il Corriere della Sera” (2).
L’illustre clinico dapprima descrive e fa un racconto di come sono nati questi laboratori: l’ideazione e la realizzazione sono stati opera di Ernesto Cardenal ”… teologo e uno dei più grandi poeti ispano-americani contemporanei. Da ministro della Cultura, al termine delle feroce guerra civile degli anni 80 in Nicaragua, Cardenal li sperimenta con successo tra la popolazione civile.
E nel 2006, il poeta li ripropone ai bambini con leucemia o tumori dell’Ospedale Pediatrico “La Mascota” di Managua (in gemellaggio con Monza per l’oncologia pediatria). Scopre così che i bambini partecipano con grande interesse, apprendono rapidamente a scrivere buona poesia, sono più sereni e contenti di essere ascoltati ed apprezzati. Tale iniziativa nasce dalla sua geniale intuizione: “in ciascun essere umano esiste un potenziale poeta” in grado di esprimersi con “verso libero”, senza doversi preoccupare della rima, della punteggiatura o dell’ortografia”.
Il progetto coinvolge, diversi anni dopo, anche l’Italia:”… Nel 2014 con Antonetta Carrabs e Milton Fernandez , anch’egli poeta, diamo avvio al progetto “Poeti Fuori Strada”… rivolto a persone in stato di fragilità, la cui prima realizzazione ha inizio a Monza e a Milano, in residenze per anziani con incontri settimanali promossi da poeti con il ruolo di facilitatori. In entrambe le sedi il bilancio è stato molto positivo, entusiasmante sia per gli anziani che per gli stessi facilitatori.
Due aspetti sono emersi con particolare evidenza: l’incontro settimanale ha favorito la crescita di una piccola comunità, unita dal piacere di comunicare grazie alle emozioni evocate dalla magia della poesia. Inoltre, la poesia ha fatto emergere e riscoprire ricordi ed emozioni nascosti nel profondo, consentendo di superare l’afasia dei sentimenti.
La conclusione è totalmente condivisibile :”…Sì, la poesia cura, perché promuove benessere, nel nostro caso per gli anziani che diventano protagonisti e capaci di suscitare emozioni e riflessioni in chi li ascolta. Ed il benessere si estende agli stessi facilitatori, capaci di ascoltare e valorizzare chi spesso vive ai margini ed in condizione di sofferenza e solitudine. E questa bella storia continua ….”.
(1) Giuseppe Masera, già Direttore Clinica Pediatrica Università Milano-Bicocca, Osp. San Gerardo, Monza.
(2) Il Corriere della Sera, Domenica 26 giugno 2016.